Pitù & Company

Nel bosco capitava spesso di recuperare animaletti di tutti i tipi da rimettere in forma. Sopra uno stornello che abbiamo soccorso. Lo vedete in un paio di momenti di relax. A differenza di Pitù (cincia mora, vedi sotto) che è rimasto con noi per diverso tempo, questo ospite è rimasto poco. Ma il richiamo della natura è stato forte ed è giusto così.

Questo invece è Pitù. Una forza della natura. E’ stato trovato piccolissimo da Dido (la gatta) che ce lo ha praticamente mostrato. Nei paraggi non abbiamo trovato il nido nè c’erano in giro genitori a cercarlo. Probabilmente era sfuggito a qualche attacco di corvi o ghiandaie. Non ci è restato che provare a svezzarlo, convinti che non ce l’avremmo fatta essendo nato da poco, invece il caro Pitù, tenace più che mai, è diventato grande e forte. Non è stato facile imboccarlo per giorni e giorni ogni due ore, anche di notte, perchè quando aveva fame non ti faceva certo dormire. E’ stato bellissimo vedere i primi voletti, e man mano che prendeva dimestichezza, quante arie si dava. E quanta apprensione il giorno che lo abbiamo liberato. Lo ricordo come ora. Speravo non si allontanasse, invece dopo qualche voletto in giardino non lo abbiamo più visto. Pazienza, è la natura, ci siamo detti. Il giorno dopo stavamo mangiando all’aperto, e l’ho sentito cinguettare. L’ho chiamato un paio di volte ed è arrivato planando sullo schienale della mia sedia, poi in testa, sul braccio, sul tavolo, tutto saltellante e felice. Da quel momento abbiamo lasciato aperta la finestra del “suo” bagno estate ed inverno con il suo nido a disposizione, la vaschetta per fare il bagno, il trespolo dove riposarsi. Era libero di entrare ed uscire come voleva. Nell’alimentazione di Pitù c’era filettini di carne di cavallo (li facevo a forma di vermetti) che conservavo in freezer. Essendo molto piccoli bastava scaldarli con le mani. Beh, nonostante venisse sempre meno a casa a mangiare, quelli li pretendeva ogni giorno. Quando li voleva, si faceva capire benissimo. Una volta presi andava sui rami dove c’erano altri uccellini e tutto tronfio mostrava il suo vermetto. Davvero una sagoma, pieno di personalità. Pitù è rimasto con noi per più di due anni. I primi tempi si allontanava per poco tempo. Stava sempre con noi e ci accompagnava a passeggio nel bosco (praticamente io, mio marito, il cane, due gatti e un uccellino, una famigliola davvero strana). Piano piano si è distaccato sempre di più sino a che da un giorno di novembre non l’abbiamo più visto. Circa un anno e mezzo dopo, era estate, l’ho sentito. Direte che è impossibile distinguere il canto di un uccellino, e invece era lui, e ne ero convinta. L’ho chiamato tanto, almeno per 10 minuti, e alla fine una cincia mora è volata verso la finestra del nostro ufficio. Purtroppo ha sbattuto un pò contro il vetro (ma piano, non era stordito) ed è volato via. Ora quante probabilità ci sono che una qualsiasi cincia mora, che guarda caso ho riconosciuto come Pitù, volesse entrare in casa dalla solita finestra che usava per venirci a trovare? Anche mio marito, prima scettico, ha dovuto constatare che era il nostro Pitù. Probabilmente nonostante la natura lo avesse richiamato a sè, eravamo rimasti nei suoi ricordi, forse anche solo per quel momento. Di Pitù ho tantissimi filmati. E’ stato ripreso durante le sue innumerevoli esibizioni. E vedere l’interazione che si era creata (lui capiva tutto) è davvero incredibile. Riguardarli ogni volta mi da emozioni davvero forti. Pare impossibile che pochi grammi di penne e piume possano arrivare a tanto …


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~ di Scricciolo su 29 giugno 2024.

10 Risposte to “Pitù & Company”

  1. Bellissima storia.

  2. 🥰💟

  3. Che meraviglia

    • Concordo. Tutto ciò che riguarda la natura è una meraviglia e anche se dura è sempre giusta. Ogni piccola cosa in natura, se la guardiamo con attenzione, diventa un miracolo.

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